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Report “An Evening with… Manuel Agnelli” 30 03 19 Assisi

di Roberta Marangon

Se dovessi paragonare Manuel Agnelli a una qualsiasi cosa, lo paragonerei ad una pietra rotolante, energico e poliedrico.

53 anni compiuti, di cui 33 come frontman degli Afterhours, band considerata pioniera del rock alternativo italiano, Agnelli, accompagnato da Rodrigo D’Erasmo, ha dato l’avvio ad un nuovo tour “An evening with …”, tour che presenta la parte più intima del frontman.

Abbiamo partecipato alla data zero, ad Assisi organizzata da Riverock Festival, con aspettative molte alte e neanche questa volta ci ha deluso.
Non un live aggressivo e prepotente, ma al contrario, uno spettacolo affascinante e seducente per merito soprattutto dei passaggi di reading e storytelling, che hanno reso l’atmosfera più intima durante i quali Agnelli ha raccontato, con non poca autoironia, storie personali, coinvolgendo il pubblico del teatro Lyric e facendo gli onori di casa con la laude “Saluto alle virtù” di San Francesco d’Assisi.

La scaletta è lunga, e ci tiene due ore incollati alle sedie, anche troppo, tutti immobili. Va bene che siamo a teatro e dobbiamo darci un tono, ma io non ce la faccio, partono pezzi come Male di Miele, Pelle, Bianca. Canto.
Intona Come vorrei (mai vista live nonostante le mie 13 presenze precedenti). Canto. Momento intimo, siedono su un divano con una luce bassa e calda, e il cantante milanese spara cover come State Trooper di Bruce Springsteen,e Shadowplay dei Joy Division. Escono, rientrano e Ballata per la mia piccola iena, chiudono con Non è per sempre e Quello che non c’è, suggestione e rapimento per uno spettacolo unico.

Cala il sipario.

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